La crescente complessità delle infrastrutture IT e la continua evoluzione delle minacce rendono necessario un approccio strutturato alla gestione delle vulnerabilità. Non si tratta soltanto di individuare falle o configurazioni errate, ma di comprenderne il contesto, valutarne l’impatto sul business e stabilire priorità di intervento. Un assessment efficace diventa così il punto di partenza per costruire una strategia di sicurezza consapevole e misurabile, capace di trasformare i dati tecnici in decisioni concrete.
Cos’è un vulnerability assessment? Una definizione
Un vulnerability assessment è un processo volto a identificare le vulnerabilità presenti nei sistemi informatici, reti, applicazioni e altre componenti dell’infrastruttura IT della tua azienda.
L’obiettivo di questa valutazione approfondita non è semplicemente rilevare la presenza di falle, ma valutarne la gravità e il potenziale impatto sul business, fornendo un quadro completo dei rischi a cui l’azienda è esposta.
Differenza tra vulnerability scanning e vulnerability assessment
La conoscenza è la prima arma di difesa, soprattutto quando si parla di sicurezza informatica. È importante comprendere il significato di questi processi a tutela della protezione dei tuoi dati, reti e infrastrutture.
Il vulnerability scanning è un processo in cui si utilizzano strumenti automatizzati per identificare vulnerabilità note nei sistemi. Questi scanner eseguono controlli rapidi e su vasta scala, confrontando le configurazioni e le versioni del software con database di vulnerabilità conosciute (CVE). Quando vengono trovate nuove falle, queste vengono solitamente aggiunte al database.
Il vulnerability assessment, seppur può prevedere l’uso di strumenti automatizzati, è un processo molto più ampio e complesso. Non si limita alla sola scansione, ma include una fase di analisi e interpretazione dei risultati da parte di esperti di sicurezza che consente di valutare le vulnerabilità, contestualizzare il rischio, prioritizzare le vulnerabilità secondo la loro severity ed elaborare un piano dettagliato di remediation.
Perché fare un vulnerability assessment è fondamentale per la cybersecurity
Più di qualsiasi altra considerazione possiamo far parlare i numeri. Secondo il rapporto di Clusit – Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, nel 2024 in Italia si sono verificati 357 incidenti di cybersecurity, con un aumento del 15% rispetto al 2023. Nonostante l’Italia rappresenti l’1% del PIL mondiale, nel 2024 il 10,1% di tutti gli attacchi cyber registrati nel mondo ha colpito il nostro Paese.
Lo sfruttamento delle vulnerabilità è la terza tecnica maggiormente impiegata dai criminali informatici per sferrare i loro attacchi (19% dei casi registrati nel 2024). Una posizione che ha acquisito nel 2023 quando gli attacchi che hanno impiegato questa tecnica sono aumentati del 76% sulla precedente rilevazione.
Perché quindi dovresti fare un vulnerability assessment? Perché la domanda non è più SE la tua azienda sarà attaccata, ma QUANDO.
Gestione del rischio cyber attraverso l’analisi delle vulnerabilità
La gestione del rischio cyber è un processo continuo di identificazione, valutazione e mitigazione delle minacce che potrebbero compromettere la riservatezza, l’integrità e la disponibilità delle informazioni. L’analisi delle vulnerabilità è un pilastro fondamentale di questo processo, perché non puoi difenderti senza una comprensione chiara delle debolezze dei tuoi sistemi
Un vulnerability assessment permette di:
- Identificare le esposizioni, rilevando punti deboli in sistemi, software, configurazioni, politiche e processi che potrebbero essere sfruttati dagli attaccanti
- Valutare il potenziale impatto di un’eventuale violazione, sia in termini finanziari (costi di ripristino, multe), operativi (interruzione dei servizi) che reputazionali (perdita di fiducia dei clienti)
- Prioritizzare gli interventi. Non tutte le vulnerabilità presentano lo stesso livello di rischio. L’assessment aiuta a classificare le debolezze in base alla loro gravità e alla probabilità di essere sfruttate, consentendoti di concentrare le risorse sulle aree più critiche.
- Supportare le decisioni strategiche basati su dati e analitiche che permettono ai responsabili IT e al management di prendere decisioni informate sugli investimenti in sicurezza, allocando budget e risorse dove sono più necessarie.
Un’analisi proattiva delle vulnerabilità trasforma la cybersecurity da un costo a un investimento strategico, proteggendo il tuo valore aziendale e garantendo la continuità operativa del tuo business.
Impatto delle vulnerabilità non gestite sulla sicurezza IT
Le vulnerabilità non gestite sono una porta che lasci aperta ai criminali informatici che può essere sfruttata per accedere a sistemi sensibili, rubare dati, interrompere operazioni o lanciare attacchi più complessi.
Gli impatti concreti possono includere:
- Violazioni di dati. Le vulnerabilità software o di configurazione sono spesso il punto di ingresso per attacchi che mirano al furto di dati sensibili, come informazioni personali dei clienti, proprietà intellettuale o segreti commerciali
- Attacchi ransomware. Le vulnerabilità possono essere sfruttate per l’installazione di ransomware
- Interruzione dei servizi. Un attacco riuscito può paralizzare le operazioni aziendali, rendendo inaccessibili sistemi critici, siti web o servizi essenziali
- Danni reputazionali. Una violazione della sicurezza può erodere la fiducia dei tuoi clienti, partner e investitori, compromettendo la reputazione dell’azienda a lungo termine
- Sanzioni normative. Le aziende sono soggette a normative sempre più stringenti sulla protezione dei dati e sulla cybersecurity (come il GDPR o la Direttiva NIS2. La mancata gestione delle vulnerabilità può comportare pesanti sanzioni
- Costi elevati. Un data breach costa mediamente 180.000 € alle aziende italiane. Il 92% delle PMI non sopravvive a un attacco cyber grave.
Per questo un approccio reattivo, dove si interviene solo dopo che un incidente si è verificato, è insufficiente e dispendioso.
Come funziona il processo di vulnerability assessment
Il processo di vulnerability assessment è un’attività strutturata che richiede un’attenta pianificazione ed esecuzione. Non si tratta di un’analisi una tantum, ma di un ciclo continuo che mira a rafforzare la postura di sicurezza complessiva della tua organizzazione.
Questo processo si articola in diverse fasi, ognuna delle quali contribuisce a costruire un quadro completo delle debolezze esistenti e a definire le strategie di mitigazione più appropriate.
Vulnerability assessment checklist: step fondamentali da seguire
Per condurre un vulnerability assessment efficace, è essenziale seguire una metodologia ben definita, che include alcuni step fondamentali:
- valutazione dettagliata
- scansione della superficie di attacco e del dark e deep web
- analisi dei dati
- generazione di piani di remediation dettagliati
- servizi di follow-up e audit periodici
Come effettuare un vulnerability assessment in azienda
Effettuare un vulnerability assessment in azienda richiede non solo l’applicazione di una metodologia rigorosa, ma anche la disponibilità di competenze specialistiche e un approccio strategico che spesso manca a molte aziende.
Per questo molte organizzazioni scelgono di affidarsi a Managed Security Service Providers (MSSP) specializzati, come HiSolution, per garantire che il processo sia condotto con la massima efficacia e in linea con le best practice di settore.
Come partner possiamo offrirti una prospettiva oggettiva e le risorse necessarie per un’analisi approfondita.
Fasi principali: dall’individuazione alla remediation plan sicurezza IT
Il processo di vulnerability assessment, dalla scoperta delle debolezze alla loro risoluzione, si articola in fasi ben definite. L’obiettivo non è solamente quello di individuare e risolvere le vulnerabilità, ma quello di promuovere un approccio strutturato alla sicurezza IT, attraverso:
- Una valutazione dettagliata della postura digitale dell’azienda, che comprende lavalutazione del rischio, gestione degli incidenti, delle infrastrutture IT, processi, politiche di sicurezza e conformità alle migliori pratiche
- L’individuazione delle vulnerabilità che restituisce una panoramica completa del rischio dell’azienda, con l’identificazione delle vulnerabilità esposte online e compromissioni nascoste
- La classificazione e prioritizzazione del rischio in base al suo livello di severity, o gravità (critica, alta, media, bassa) e al potenziale impatto sul business
- La redazione del remediation plan. Sulla base della classificazione del rischio viene elaborato un piano di remediation dettagliato e personalizzato, strutturato per affrontare prima le vulnerabilità a rischio più elevato
- L’implementazione delle remediation. Gli esperti del MSSP supportano l’azienda nell’implementazione del piano di remediation. Questa fase può comportare l’applicazione di patch, la riconfigurazione di sistemi, l’aggiornamento di software, l’implementazione di controlli di sicurezza aggiuntivi o la formazione del personale
- La verifica e monitoraggio continuo. Una volta implementate le azioni correttive, è indispensabile verificare la loro efficacia attraverso un re-assessment o scansioni mirate. Il monitoraggio continuo della superficie di attacco è altrettanto importante per rilevare tempestivamente nuove vulnerabilità o minacce emergenti.
Vulnerability assessment and remediation: strategie per ridurre il rischio
Per ridurre efficacemente il rischio cyber, il vulnerability assessment deve essere strettamente integrato con un solido processo di remediation, personalizzato al contesto aziendale. L’obiettivo è quello di passare da un approccio reattivo ad uno proattivo, attraverso:
- Misurazione oggettiva dell’esposizione al rischio e benchmarking rispetto a standard di settore
- Allineamento tra sicurezza IT, processi aziendali e conformità normativa
- Monitoraggio continuo attraverso un istema di threat intelligence che aggiorna costantemente la valutazione del rischio in base all’evoluzione delle minacce
- Piani d’azione prioritizzati chiari e misurabili per ridurre l’esposizione in modo efficace
- Aggiornamenti continui e percorsi flessibili (24-60 mesi) per l’evoluzione della postura di sicurezza.
Classificazione dei rischi e livelli di gravità: il ruolo del EPSS (Exploit Prediction Scoring System)
La classificazione dei rischi e la determinazione dei livelli di gravità sono passaggi critici nel vulnerability assessment. Non tutte le vulnerabilità sono uguali: alcune rappresentano una minaccia più immediata e pericolosa di altre.
Per anni, il Common Vulnerability Scoring System (CVSS) è stato lo standard de facto per assegnare un punteggio numerico alle vulnerabilità in base alle loro caratteristiche tecniche. Questo standard, seppure utile, non considera la probabilità che una data vulnerabilità venga effettivamente sfruttata in un attacco reale.
Ed è qui entra in gioco l’Exploit Prediction Scoring System (EPSS).
Che cos’è l’EPSS e come si applica
L’Exploit Prediction Scoring System (EPSS) è un framework sviluppato dal FIRST (Forum of Incident Response and Security Teams) che mira a prevedere la probabilità che una vulnerabilità venga attivamente sfruttata nel mondo reale in un determinato periodo di tempo (tipicamente 30 giorni).
La probabilità viene definita attraverso un punteggio (espresso come percentuale da 0 a 100) che viene calcolato utilizzando una combinazione di dati, tra cui:
- Dati CVE (Common Vulnerabilities and Exposures) a partire dalle informazioni sulle vulnerabilità note
- Dati di exploit reali, quindi informazioni su vulnerabilità che sono state effettivamente sfruttate in attacchi
- Dati di scansione (Shodan, Censys) su quali sistemi sono esposti a Internet e quali servizi sono in esecuzione
- Dati di intelligence sulle minacce che forniscono informazioni sui trend degli attaccanti e sulle vulnerabilità che stanno attivamente prendendo di mira.
Come interpretare i punteggi EPSS per la prioritizzazione delle vulnerabilità
Interpretare i punteggi EPSS è relativamente semplice e si basa sul concetto di probabilità. Un punteggio EPSS di 0.95 significa che c’è il 95% di probabilità che quella vulnerabilità venga sfruttata entro i prossimi 30 giorni.
L’integrazione di EPSS con CVSS consente una prioritizzazione delle vulnerabilità più intelligente ed efficiente:
- Vulnerabilità con CVSS alto e EPSS alto. Queste sono le vulnerabilità più critiche e dovrebbero essere risolte con la massima urgenza. Rappresentano un rischio significativo sia per il potenziale impatto che per l’elevata probabilità di essere sfruttate
- Vulnerabilità con CVSS alto e EPSS basso. Queste vulnerabilità hanno un potenziale impatto elevato, ma la loro probabilità di exploit è bassa al momento. Potrebbero essere gestite con una priorità inferiore rispetto alla categoria precedente, ma non devono essere ignorate, poiché il punteggio EPSS può cambiare rapidamente. È consigliabile monitorarle attentamente
- Vulnerabilità con CVSS medio/basso e EPSS alto. Sebbene il loro impatto intrinseco possa essere minore, l’alta probabilità di exploit le rende prioritarie. Gli attaccanti spesso mirano a vulnerabilità più semplici da sfruttare per ottenere un primo punto d’appoggio
- Vulnerabilità con CVSS medio/basso e EPSS basso. Queste hanno la priorità più bassa e possono essere risolte in un secondo momento, ma non dovrebbero essere completamente trascurate.
Nel vulnerability assessment, ogni vulnerabilità è solitamente accompagnata da un punteggio CVSS. Integrando il punteggio EPSS ai punteggi CVSS riportati nei risultati del vulnerability assessment si aggiunge una dimensione predittiva cruciale.
Cosa ottengo con un vulnerability assessment: vantaggi concreti per la tua azienda
Un vulnerability assessment non è solo una pratica di conformità o una misura reattiva: è un investimento strategico che produce vantaggi tangibili per la sicurezza e la resilienza aziendale.
Un vulnerability assessment offre numerosi vantaggi:
- Fornisce dati concreti per prendere decisioni informate e giustificare gli investimenti in sicurezza, prioritizzando gli investimenti più importanti
- Permette una riduzione misurabile del rischio tramite monitoraggio continuo
- Garantisce la continuità operativa grazie a piani di remediation prioritari
- Migliora la postura di sicurezza dell’azienda attraverso una protezione che si adatta alle nuove minacce
- Migliora la reputazione della tua azienda con partner e clienti
- Assicura la compliance normativa
Quando e con quale frequenza eseguire un vulnerability assessment?
Determinare la tempistica e la frequenza con cui eseguire un vulnerability assessment è cruciale per mantenere una postura di sicurezza efficace. Non esiste una risposta universale, poiché le esigenze variano in base alla dimensione dell’azienda, al settore di appartenenza, alla complessità dell’infrastruttura IT, al livello di rischio accettato e ai requisiti normativi.
Tuttavia, esistono linee guida e best practice che possono aiutare le organizzazioni a stabilire una strategia ottimale.
Quando eseguire un vulnerability assessment: eventi scatenanti e best practice
Un vulnerability assessment dovrebbe essere eseguito non solo su base periodica, ma anche in risposta a specifici “eventi scatenanti” o in conformità a best practice di settore.
Eventi scatenanti che rendono consigliabile un assessment immediato includono:
- Introduzione di nuove infrastrutture o applicazioni. Ogni volta che vengono implementati nuovi sistemi, servizi o applicazioni (sia on-premise che in cloud) è fondamentale sottoporli a un assessment prima del lancio in produzione e poi regolarmente
- Modifiche significative all’infrastruttura esistente. Aggiornamenti importanti di sistemi operativi, migrazioni di database, modifiche all’architettura di rete o l’introduzione di nuove tecnologie possono introdurre vulnerabilità inaspettate
- A seguito di un incidente di sicurezza. Dopo un qualsiasi incidente di sicurezza un assessment è essenziale per identificare il punto di ingresso dell’attacco e qualsiasi altra vulnerabilità che potrebbe essere stata sfruttata o che potrebbe esserlo in futuro
- Adozione di nuove normative o standard di conformità. Se l’azienda deve adeguarsi a nuove leggi o regolamenti (come nuove direttive sulla protezione dei dati o settoriali), un assessment può aiutare a verificare la conformità
- Fusioni e acquisizioni (M&A). Valutare l’infrastruttura IT dell’azienda acquisita è vitale per comprendere i rischi che potrebbero essere ereditati
- Cambio significativo del personale IT. L’arrivo o la partenza di figure chiave con accessi privilegiati può richiedere una revisione della sicurezza.
Ogni quanto eseguire vulnerability scanning e assessment continuo
La frequenza ideale per il vulnerability scanning e l’assessment dipende da diversi fattori, ma la tendenza è verso un approccio più dinamico e meno statico.
Per la maggior parte delle organizzazioni, si raccomanda di eseguire scansioni delle vulnerabilità con una frequenza che va da mensile a trimestrale per le infrastrutture interne ed esterne. Per asset particolarmente critici o esposti, o in settori ad alto rischio, le scansioni possono essere effettuate settimanalmente o addirittura giornalmente. La rapidità con cui emergono nuove vulnerabilità (ad esempio, le CVE pubblicate) rende necessaria una scansione frequente per rimanere aggiornati.
Un assessment completo, che include l’analisi e la validazione dei risultati da parte di esperti, dovrebbe essere eseguito almeno una o due volte all’anno. In questo modo l’azienda può avere una visione approfondita e strategica dello stato della sicurezza, andando oltre la mera rilevazione automatizzata.
È bene comunque affidarsi a partner in grado di garantire un monitoraggio continuo attraverso strumenti di monitoraggio in tempo reale e piattaforme di intelligence sulle minacce. Questo approccio permette di rilevare e rispondere a nuove minacce o vulnerabilità non appena emergono, mantenendo una “serenità tecnologica” costante.
Devo fermare la mia azienda durante l’assessment?
Una delle preoccupazioni più comuni riguardo ai vulnerability assessment è l’impatto sulle operazioni aziendali. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi, non è necessario fermare le attività dell’azienda durante un vulnerability assessment.
Tuttavia, è importante considerare alcuni aspetti:
- Pianificazione. L’assessment dovrebbe essere pianificato in collaborazione con il team IT interno, scegliendo orari che minimizzino l’impatto potenziale, come al di fuori delle ore lavorative o durante finestre di manutenzione
- Test su ambienti di non produzione. Per assessment più intrusivi, come i penetration test (che mirano a sfruttare attivamente le vulnerabilità), è preferibile eseguirli su ambienti di test o di staging che replicano fedelmente la produzione, per evitare rischi
- Monitoraggio. Durante l’assessment, è consigliabile che il team IT interno monitori attivamente le prestazioni dei sistemi per rilevare eventuali anomalie, anche se rare
- Comunicazione. Una comunicazione chiara e trasparente tra il team che esegue l’assessment e il personale aziendale è fondamentale per gestire eventuali aspettative e intervenire rapidamente in caso di necessità.
Vulnerability Management: oltre l’assessment, la gestione continua delle vulnerabilità
Affidandoti a HiCompliance riceverai molto di più di un vulnerability assessment. Potrai infatti contare su un servizio specializzato che ti accompagnerà in un percorso che ti permetterà di migliorare la tua postura di sicurezza con una riduzione misurabile del rischio cyber entro 90 giorni.
Dal vulnerability assessment al vulnerability management
HiSolution va ben oltre il vulnerability assessment. Dopo la prima misurazione ti accompagneremo in un percorso personalizzato di 24, 36, 48 o 60 mesi con un piano che si adatta alle tue esigenze.
Con HiCompliance potrai contare su un servizio non invasivo di vulnerability management che non richiede di sostituire le tecnologie esistenti, ma che parte proprio dagli strumenti presenti nella tua azienda.
Attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e di tecnologie all’avanguardia riceverai:
- un report aggiornati con la fotografia del rischio nel tempo
- un remediation plan con attività pianificate e priorità
- formazione dedicata per il personale tecnico e non tecnico
- un Incident Response Plan pronto all’uso, in linea con la NIS2
- affiancamento nella redazione e aggiornamento di policy e procedure
- supporto di un security engineer dedicato
Il nostro obiettivo è quello di guidarti verso la serenità tecnologica e supportarti nell’affrontare le complesse sfide legate alla cyber security per trasformare la sicurezza informatica in un processo continuo basato su dati chiari e aggiornati che ti permettono di prendere decisioni strategiche per proteggere la tua azienda.
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