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Green Data Center: soluzioni per sostenere l’ambiente

Il 2022 si è aperto con un cambio di passo tecnologico nel mondo dei Data Center. La transizione ecologica e digitale sono ormai due facce della stessa medaglia e la risposta a questo cambio di rotta risiede nel Green Data Center.

Meno “agilità”, più “affidabilità” e più “sostenibilità”: il futuro dei data center si gioca su questo scambio di ruoli in cui le aziende ricercano prodotti validi, performanti e che sappiano rispettare l’ambiente.

Ma facciamo un veloce passo indietro: sappiamo ormai che il Data Center è il luogo per eccellenza della conservazione dei dati aziendali e la loro elaborazione quotidiana si traduce in consumo di energia elettrica.

Data Center: un problema reale

Un dato interessante da tenere sempre in mente: secondo una pubblicazione scientifica sul Global Energy Interconnection, entro il 2025 i “Centro Dati” saranno i principali responsabili del consumo energetico. Il problema risiede proprio nel sistema di raffreddamento delle macchine, che corrisponde al 37% dei consumi totali. Percentuale del tutto devastante se si pensa che il 50% di energia viene consumata da server e apparecchiature di rete, il 10% dal sistema di distribuzione, e il 3% dal sistema di illuminazione.

Il secondo problema risale all’utilizzo e ai costi per le aziende. Ogni Server produce una grande quantità di anidride carbonica che entra in contatto con temperature elevatissime che devono essere a loro volta opportunamente raffreddate. Maggiore produzione, maggiori sono quindi i costi per sostenerla.

Multinazionali come Eni e Google hanno provveduto a server raffreddati ad acqua. Microsoft si affida al parco eolico dell’Irlanda per alimentare le sue infrastrutture in cloud. Irideos ha da poco ottenuto un finanziamento da 18milioni per il suo nuovo data Center Green.

Dai Big dobbiamo imparare anche nel nostro piccolo e offrire best pratices per ridurre l’impronta ecologica.

L’obiettivo è sostenere l’ambiente con un utilizzo più responsabile e consapevole dei Data Center.

1. Soluzioni e sistemi ibridi

Adottare strategie di energia sostenibile sfruttando nuove soluzioni digitali per garantire energia rinnovabile al 100% è oggi all’ordine del giorno. Questi sistemi ibridi di energia distribuita possono garantire le due tipologie di corrente, alternata e continua. Ciò permette di mettere in pratica nuove modalità di efficientamento energetico e di far lavorare le macchine senza dispersione di carbonio nell’ambiente.

2. Cloud Data Center: sì o no?

Una delle tendenze più rilevanti nell’IT è il passaggio dai centri di elaborazione dati di singole aziende a quelli centrali, meglio se in modalità cloud.

I cloud Data Center sono davvero dispendiosi di energia. E da un certo punto di vista, è necessario fare un bilancio energetico e capire se in realtà contribuiscono a ridurre la produzione di inquinamento ottimizzando invece il consumo di energia.

Cloud Data Center sì o no, quindi? Quello che è certo che è la configurazione in cloud è flessibile e comporta meno effort di gestione interna all’azienda. Verrebbe da sostenere “sì!”.

Ma rispetto alla domanda iniziale, non esiste una risposta unica e definita, ma si prospettano diversi scenari evolutivi:

sì al Cloud Data Center in casa e fuori se si appoggia a fonti di energia rinnovabile

sì al Cloud Data Center che utilizza energie rinnovabili e risorse cloud condivise.

Oggi, la maggior parte delle aziende ha ancora il Data Center fisico in casa. Un reale problema se teniamo di conto che è proprio lui il responsabile del 5% dell’inquinamento dell’ecosistema.

3. Patto per la neutralità climatica: l’Unione Europea risponde

Aziende, imprese, PA e privati hanno Data Center per coordinare le loro infrastrutture IT. Infrastrutture che hanno bisogno di digitalizzazione e del supporto di tecnologie d’avanguardia.

5G, smart working, mobility, dispositive wearable, sistemi IoT e Big Data hanno (e avranno sempre più) bisogno di infrastrutture capaci di lavorare e restituire in maniera rapida grandi moli di dati.

A distanza di un anno dal Green Deal Europeo (l’insieme di iniziative politiche proposte dalla Commissione europea con l’obiettivo generale di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050), provider di infrastrutture cloud e operatori di data center contribuiscono al risparmio energico.

Come? Dando vita al Patto per la neutralità climatica dei Data Center entro il 2030.

Un’iniziativa senz’altro importante e una scelta proattiva per guidare la transizione verso un’economia neutra dal punto di vista dell’energy saving.

L’impegno dei firmatari risiede nel garantire che i rispettivi server siano neutri dal punto di vista climatico fissando obiettivi misurabili e ambiti per il 2025 e il 2030. Le aree di riferimento sono: acquisito di energia 100% carbon free, massima priorità alla giusta conservazione dell’acqua, riutilizzo e riparazione dei server e metodi sostenibili per il riciclo del calore.

Una sfida che però ci sentiamo di accogliere tutti insieme.

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